I diserbanti, detti anche erbicidi, sono sostanze utilizzate per il controllo delle malerbe o piante infestanti. Gli erbicidi più comuni sono composti chimici di sintesi, spesso xenobionti ossia chimicamente estranei, ai composti naturalmente presenti negli esseri viventi. Gli erbicidi possono essere classificati secondo la chimica dei principi attivi oppure a seconda delle specie vegetali target. In particolare, per le malerbe si usa distinguere il gruppo botanico delle dicotiledoni da quello delle monocotiledoni, denominate rispettivamente specie a foglia larga e a foglia stretta, per le quali esistono erbicidi in grado di colpire le une risparmiando le altre, che assorbono il principio attivo ma lo detossificano. Alcuni principi attivi colpiscono indistintamente mono e dicotiledoni, come ad esempio il glifosato.
Il glifosato è un diserbante sistemico di post-emergenza non selettivo (fitotossico per tutte le piante). A differenza di altri prodotti, viene assorbito per via fogliare (prodotto sistemico), ma successivamente traslocato in ogni altra posizione della pianta per via prevalentemente floematica. Questo gli conferisce la caratteristica di fondamentale importanza di essere in grado di devitalizzare anche gli organi di conservazione ipogea delle erbe infestanti, come rizomi, fittoni carnosi ecc., che in nessun altro modo potrebbero essere devitalizzati. L'assorbimento del prodotto avviene in 5-6 ore, e il disseccamento della vegetazione è visibile in genere dopo 10-12 giorni. Il glifosato interrompe la via metabolica responsabile della sintesi di fenilalanina, tirosina e triptofano, inibendo la sintesi dell'3-fosfoshikimato 1-carbossiviniltransferasi, enzima necessario alla sopravvivenza della pianta.
NEXT Genomics si occuperà di sviluppare un piano integrato per il monitoraggio di Glifosato e AMPA, su acque di superficie e sulle api solitarie presenti nel Comune di Carmignano e nei territori limitrofi.